Palcoscenici Corsari

STAGIONE teatrale 2025/26 teatro prinicpessa isabella

Dopo dieci anni di silenzio, il sipario si rialza per riconsegnare alla comunità di Lucento un patrimonio vissuto e amato: il Teatro Principessa Isabella. Il Piccolo Teatro d’Arte è orgoglioso di presentare “Palcoscenici Corsari”, una stagione costruita per far sì che il territorio possa riappropriarsi del suo teatro, con una proposta ampia e diversificata, che spazia tra i linguaggi della scena e offre un’esperienza culturale ricca e continua da fine ottobre a maggio. Il riferimento nel titolo all’opera di Pier Paolo Pasolini è un omaggio al cinquantenario della morte del poeta, ma indica anche un chiaro orientamento tematico. La nostra proposta artistica e culturale è in coerenza con i valori e l’impegno sociale e politico che Pasolini ha promosso nella sua vita: la libertà di pensiero e sessuale, la promozione della critica sociale, l’anticonformismo, l’impegno e la passione civile, e l’analisi del presente, della politica e dei mass media.

Spettacoli

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23-24-25 OTT

MAGDALENE

Premiato al festival il Garofano Verde di Roma, lo spettacolo è ambientato in uno di quei conventi cattolici irlandesi detti “delle Maddalene” dove venivano internate (fino al 1996!), le ragazze che erano state oggetto di scandalo. Entrando in convento le ragazze perdevano qualunque tipo di diritto ed autonomia e diventavano vittime degli abusi delle monache custodi. Alle testimonianze autentiche di alcune vittime, la pièce intreccia la storia del romanzo autobiografico Mädchen in Uniform di C. Winsloe

 Testo e Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi Musiche: Årvo Part, Claudio Ottavi Fabbrianesi
• Attrici: Federica Valenti, Arianna Lodato, Patrizia Scianca, Elisa Caponi, Erica Laiolo, Cristina Leone, Alessia Tucci
• Luci: Stefano Turino
• Costumi: Agostino Porchietto
• Scene: Valerio Fontanella
• Produzione: Il Piccolo Teatro d’Arte

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12-13-14 DIC

FAIRIES

Prospero (Shakespeare) attrae, con la sua arte magica, il Principe Romeo sull’isola semideser-ta (la scena) in cui vive, e inscena con l’aiuto di Ariel (Spirito della poesia) un nuovo dramma architettato tra sogno e realtà. Il suo intento è istruire la figlia Giulietta sui mutevoli aspetti dell’Amore. Per farlo coinvolge anche Viola, amica di Giulietta pronta a dividere con lei gioie e dolori, e Lisandro, un giovane isolano segretamente innamorato di Viola. La vicenda evolve assumendo sia i toni del dramma che della farsa, rendendo protagonista la natura animista dell’immaginario elisabettiano dove le gesta bizzarre del Piccolo Popolo si muovono a passo di danza al ritmo sapientemente scandito dalla bacchetta di Prospero. Adatto anche al pubblico dei più giovani.

 Testo e regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi
• Interpreti: Arianna Lodato, Alessia Tucci, Mattia Tedone, Giovanni Tardiola, Ariele Ottavi
Fabbrianesi, Emma Para, Marta Monte, Francesco Ambruoso, Allievi Accademia il Piccolo
Teatro d’Arte
• Luci: Stefano Turino
• Scene e Costumi: Agostino Porchietto

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9-10-11 GEN

LA BESTEMMIA DEGLI ANGELI CADUTI

Lo spettacolo racconta la storia di una famiglia che vive in un tempo e luogo imprecisati, ma simili al presente. In uno scenario di guerra costante, i protagonisti affrontano una lotta per la sopravvivenza, tanto fisica quanto morale, in un mondo dove ogni giorno è segnato dall’attesa di una salvezza. La narrazione si ispira alla Sura XVIII “La Caverna” del Corano, dove i giusti si addormentarono per trecento anni in attesa che l’era dell’ingiusto finisse. I nostri protagonisti, però, si risvegliano dopo cen-to anni e l’ingiustizia è ancora in atto, più violenta che mai. La storia affronta temi come il ruolo della fede nel contesto della guerra, la complessità dei legami fa-miliari in situazioni estreme, la perdita della speranza e la ciclicità del destino.

 Drammaturgia e Regia: Floriana Verde
• Aiuto Regia: Bruno Cassandra
• Con: Bruno Cassandra, Josepha Pangia, Nicola Barbato, Rosaria Truppo
• Musiche Originali: Bruno Cassandra
• Disegno Luci: Alessandro Durso
• Scenografia e Costumi: Floriana Verde

Oltre la memoria
27 GEN

OLTRE LA MEMORIA | DIARIO DI UN FIGLIO

Il testo racconta della vicenda biografica di Giacomo Bertazzoni, medico di base di periferia del quartiere Corvetto, figlio di Egidio Bertazzoni, assassinato nel campo di concentramento austriaco di Hartheim il 24 agosto del 1944. L’autore Egidio Bertazzoni celebra la memoria del nonno, suo omonimo, morto tragicamente nel campo di concentramento di Hartheim e successivamente insignito dell’Ambrogino d’Oro, ricordato nelle lapidi sull’arco di Porta Romana, nella Loggia dei Mercanti e nella pietra d’inciampo di Via Mompiani a Milano.

Testo: Egidio Bertazzoni
• Con: Anna Bonel
• Musiche: Giacomo Bertazzoni – al sax
• Produzione: Teatro LabArca
• Produzione: Teatro LabArca

Doom Rock
6-7-8 FEB

IL MANOSCRITTO DI DOOM ROCK

Douglas accetta la proposta del padre di proseguire la scuola media nel lontano collegio di Doom Rock, un edificio tanto imponente da essere chiamato “il Castello”. Il ragazzo, oltre alla ferrea disciplina, deve subire le angherie di un gruppo di bulli che lo prendono in giro per i chili di troppo. Gli amici di Douglas, corsi in suo aiuto, saranno in grado di rivelare “il terribile segreto del castello” che, dopo avere minacciato la vita del protagonista, finirà col porre sotto una nuova luce sia Douglas sia i suoi persecutori.
Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi • Drammaturgia: Claudio Ottavi Fabbrianesi, Giovanni del Ponte • Con gli allievi dell’Accademia de il Piccolo Teatro d’Arte • Luci: Stefano Turino • Scene e Costumi: Agostino Porchietto
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6-7-8 MAR

LA SIGNORINA ELSE: OTTO QUADRI SCENICI

Incombe su di Else, e sulle sue nervose vacanze alpine, una catastrofe familiare. È la madre stessa, con il tono mellifluo e patetico che si conviene alla stregoneria domestica, che la invita a vendersi per salvare la famiglia. Tutto lo spettacolo è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione – quando la lettera della madre non è ancora aperta – e poi come sfida, una sfida mortale. Ma soprattutto in Else c’è “il doppio”, la schizofrenia adolescenziale del sé che si osserva dal di fuori come in uno specchio, capace di confinare la protagonista fuori dalla realtà, in un mondo altro – stanza di cristallo o torre d’avorio – in cui Schnitzler ci invita illegittimamente a posare lo sguardo, rendendoci, così, complici della voluttà voyeuristica dell’attempato antagonista della storia.
La Signorina Else vede in scena quattro giovani attrici che condividono il ruolo della protagonista riflettendone diversi aspetti della personalità. Alla base della costruzione – in parte collettiva – del testo scenico c’è un gioco d’identificazione personale delle giovani attrici con aspetti del romanzo o con le caratteristiche del personaggio; con un risultato di svelamento in scena di aspetti intimi e personali delle interpreti sempre più manifestamente parallelo al denudamento fisico della protagonista.

Testo e Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi
• Interpreti: Arianna Lodato, Cristina Leone, Alessia Tucci, Elisa Caponi, Mattia Tedone, Giovanni Tardiola
• Luci: Stefano Turino
• Costumi: Agostino Porchietto

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27-28-29 MAR

TORNA FRA NOVE MESI

Due donne su una scena coperta di fogli stracciati, stropicciati come la loro vita di madri in perdita si affaccendano alla ricerca di un senso che non è più; rovistando nel passato raccontano i moti del loro dolore sforzandosi di ipotizzare un futuro. Cercando tra le carte bianche trovano ricordi, oggetti che sembrano formarsi dal nulla, tutto è carta, fragile, sottile, corruttibile. Nella messa in scena di Angelo Libri non c’è spazio per i sentimentalismi, il dolore arriva graffiante su un letto di rabbia e di sarcasmo, le due attrici Evelina Nazzari e Maddalena Recino, si muovono nella scena realizzata da Lodovica Cantono Di Ceva, in una dinamicità tipica dei passaggi mentali, entrano ed escono dalla grande cassa fatta di legno e corde realizzando metafore di vita e morte sempre diverse. A più riprese, durante lo spettacolo, lo sguardo senza mediazioni delle attrici, punta sul pubblico e si appella allo spettatore come a un “soggetto guardante” fuori da ogni voyeurismo; perché il dolore della perdita di un figlio, che porta con se’ tutto il dolore del mondo, può essere solo partecipato e non descritto, ed è in un lungo momento di silenzio spoglio da ogni possibile rabbia che le donne restituiscono, a chi degli astanti è in grado di sentire, la verità della loro condizione dolorosa.

• Testo: M. Evelina Buffa Nazzari
• Regia: Angelo Libri
• Con: Evelina Nazzari e Maddalena Recino
• Scene: Lodovica Cantono Di Ceva

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10-11-12 APR

FONTAMARA

Voci. E fantasmi. Talvolta fantasmi di fantasmi. Cinque attori: danno voce a un mondo, a un paese, ai suoi abitanti e pure ai loro carnefici. Raccontano, quasi fosse un’opera sinfonica a più voci, la storia di Fontamara, i Fontamaresi, Berardo Viola e Elvira. Le voci dei protagonisti si accavallano con quelle dei personaggi minori: ogni attore deve acrobaticamente passare da un’identità all’altra. Giuvà, Matalè, il loro figlio, Marietta, Scarpone, e poi il generale Baldissera, Papasisto, Venerdì Santo, Ponzio Pilato… un mondo si affolla sul palcoscenico attraverso una partitura ferrea, un’alternanza di presenze e testimonianze. Perché di testimoni si sta parlando: quasi fossimo di fronte a un giudice, o forse al Giudizio Universale, sono tutti chiamati a ricostruire quei giorni osceni pieni di vergogna violenza e disumano accanimento sui più indifesi. Mano a mano che l’intreccio di sviluppa, prendono corpo le storie dei Fontamaresi e degli abusi dei poteri forti ai loro danni. Più l’ombra incombente del fascismo che si sposa con gli interessi dei latifondisti. E insieme, la storia dei due protagonisti assenti, Berardo ed Elvira: in mezzo a questo concertato di voci, solo le loro mancano. Berardo ed Elvira esistono solo nel ricordo degli altri. Eppure, qui, sono tutti fantasmi. A parte un unico sopravvissuto: il figlio di Giuvà e Matalè. Solo lui si è salvato. Da lui parte il racconto: se fossimo davvero di fronte a un tribunale, lui sarebbe il supertestimone, quello da proteggere, quello da cui dipende la riuscita o meno del processo. Lui evoca tutti i fantasmi, e a loro volta i fantasmi ne generano altri e altri e altri ancora. Fino alla fine. Fino alla strage. Fino al genocidio. Perché di genocidio si tratta.
Dal romanzo di: Ignazio Silone • Adattamento e drammaturgia: Francesco Niccolini • Regia: Antonio Silvagni • Con: Angie Cabrera, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giacomo Vallozza • Musiche originali: Giuseppe Morgante • Scenografia e costumi: Scenotecnica Ivan Medici • Disegno luci: Corrado Rea • In collaborazione con: Centro Studi Ignazio Silone, Comune di Pescina, Comune di Avezzano.
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24-25-26 APR

ANIME D'ANIME

Vi siete mai chiesti da dove nascono gli anime? Spesso, le storie e i personaggi che appassionano il pubblico di tutto il mondo hanno le loro radici nella letteratura classica orientale, nei miti e nelle fiabe. Anime d’Anime è un format unico in cui le note doppiatrici Federica Valenti e Patrizia Scianca ci guidano alla scoperta di questo mondo, svelando l’origine magica e mitica di manga, graphic novel e anime. Attraverso filmati e immagini doppiate dal vivo, la performance mostra il “dietro le quinte” del doppiaggio e accompagna il pubblico in un’antologia di letteratura che evidenzia la sensibilità artistica e l’attualità sociale dei temi trattati. Un viaggio che unisce il mondo degli eroi moderni con la letteratura tradizionale da cui hanno tratto ispirazione. Adatto anche al pubblico dei più giovani.

• Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi
• Con:
Patrizia Scianca: Voce di personaggi iconici come Arale, Suneo in Doraemon, Niko Robin in One Piece, ha una carriera nel doppiaggio che l’ha resa una delle voci più riconoscibili per gli amanti degli anime in Italia.
Federica Valenti: Nota per aver doppiato personaggi come Shizuka in Doraemon, Dexter in Il Labora-torio di Dexter, Tony Tony Chopper in One Piece, ha contribuito a definire il panorama del doppiaggio italiano per generazioni di spettatori di cartoni animati e anime.

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15-16-17 MAG

LA NOTTE DEGLI ASSASSINI

Tre fratelli adolescenti – Lalo, Cuca e Beba – rinchiusi in una “cantina” – o “l’ultimo sgabuzzino della casa” – giocano ossessivamente ad un gioco allucinante: l’assassinio dei propri genitori. Nell’attuarlo, in forma quasi psicodrammatica, assumono i ruoli degli assassini, delle vittime, dei vicini curiosi, della polizia che indaga, dei funzionari del processo – a cui intervengono, in qualità di testimoni, gli stessi genitori uccisi. La pièce, dai toni grotteschi, con richiami evidenti al teatro dell’assurdo, immersa in un contesto tutto sudamericano anni ‘50, è in grado di proporsi come “uno psicodramma sociale centrato sull’assassinio rituale quale simbolo della liberazione definitiva, e nello stesso tempo dell’incapacità della nuova generazione di affrancarsi dagli schemi ereditati dal passato Quando l’assassinio rituale e immaginario sarà stato perpetrato sulla scena, quando i giovani ossessi avranno riconosciuto che tutti i personaggi, quelli “recitati” – i genitori – e quelli “recitanti” – i figli – sono tutti egualmente vittime, il gioco riprenderà senza soluzione di continuità in un alternanza di accusa-difesa che individua nel moto di coscienza l’unica azione esistenziale possibile. “La notte degli assassini ci fa assistere, più ancora che all’assassinio immaginario dei genitori, allo scacco di questo assassinio e alla tragica dimostrazione della sua inefficacia”. Co-produzione: Nata dalla collaborazione con il Quintetto Architorti, la messinscena esplora un campo semantico alternativo all’opera lirica e al teatro di prosa classico, in cui musica, teatro e danza dialogano su un piano di parità.
•Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi • Con: Compagnia il Piccolo Teatro d’Arte • Musiche: Marco Robino – Quintetto Architorti • Luci: Stefano Turino • Costumi: Agostino Porchietto

I concerti della stagione

Salotti Corsari… in Musica promuove un’esperienza che rinnova la tradizione dei salotti musicali ottocenteschi, per un’occasione d’incontro e dialogo tra artisti e pubblico. Questa rassegna unisce il teatro alla musica per serate in cui la performance e l’esecuzione dal vivo si intrecciano con la narrazione e la riflessione.
Ogni appuntamento è un vero e proprio “salotto”, un’occasione per esplorare la letteratura ispirata alla musica o la musica ispirata alla letteratura, con un pari contributo da parte di attori, musicisti ed esperti.
In un’atmosfera intima e partecipata, l’obiettivo è creare un dialogo tra le diverse forme d’arte e con il pubblico, offrendo un’esperienza culturale ricca e stimolante che va oltre il classico spettacolo frontale.

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16 GEN

SONATA A KREUTZER

La serata si articola in una performance che fonde la lettura, la musica e l’approfondimento critico. In un’atmosfera da salotto, gli interpreti, in costume, danno vita alla narrazione di Tolstoj, con l’intento di portare sulla scena la mente e le emozioni del protagonista. Momenti di pura lettura si alternano all’esecuzione dal vivo del brano musicale di Beethoven, per poi fondersi in un’unica performance dove la musica e la parola si incontrano. Il suono, non più solo un accompagnamento, esalta e amplifica il significato emotivo del testo, portando il pubblico a immergersi completamente nella narrazione.
Testo: Lev Tolstoj • Musica: Ludwig van Beethoven • Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi • Voce Recitante: Mattia Tedone • Eseguono: Emma Stillitano (violino, en travesti) ed Enrica Pellegrini (pianoforte) • Conduce: Claudio Ottavi Fabbrianesi • Produzione: Il Piccolo Teatro d’Arte
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13 FEB

PERCHE' BEETHOVEN NON HA AGGIUNTO UN TERZO TEMPO ALLA SUA SONATA OP.111?

La serata si articola in un’esperienza che unisce lettura, musica e riflessione. Sul palco, la musicista Enrica Pellegrini esegue dal vivo il secondo tempo della sonata di Beethoven e brani tratti dal repertorio di Schoenberg e da quello polifonico di Bach. I raccordi, gli approfondimenti musicali e il dibattito con il pubblico, guidati da esperti, mettono in relazione la produzione musicale con il contesto sociale e storico dell’epoca, offrendo una chiave di lettura inedita di un capolavoro della letteratura.
Testo: Thomas Mann • Musica: Ludwig van Beethoven • Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi • Voce Recitante: Mattia Tedone • Esegue: Enrica Pellegrini (pianoforte) • Conducono: Daniele Caroppo, Claudio Ottavi Fabbrianesi • Produzione: Il Piccolo Teatro d’Arte
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20 MAR

LA CHANSON DE BILITIS

L’esecuzione va oltre l’impianto dell’opera originale di Debussy, proponendo l’intero corpo delle liriche
e altre pagine musicali evocative del compositore. Momenti di pura lettura si alternano all’esecuzione
dal vivo, in un’unica performance dove musica e parola si incontrano. Il suono, non più solo un accompagnamento,
esalta e amplifica il significato emotivo del testo, portando il pubblico a immergersi completamente
nella narrazione.

• Testo: Pierre Louÿs
• Musica: Claude Debussy
• Voce Recitante: Compagnia il Piccolo Teatro d’Arte
• Eseguono: Emma Stillitano (violino) Enrica Pellegrini (pianoforte), Elisa Giordano (flauto), Diletta Capua
• Regia e Conduzione: Claudio Ottavi Fabbrianesi
• Produzione: Il Piccolo Teatro d’Arte